In Bed With Valentina n°11: Marco Cirulli

Perdetevi nei colori, nelle forme e nei corpi di Marco Cirulli: sono un’esplosione di energia!

Da quanto tempo disegni?

Disegno da sempre, ma sono solo 4 anni che ho iniziato a vederlo come un lavoro e non un passatempo; quest’anno inizia il quinto.

Che strumenti utilizzi per lavorare?

Generalmente lavoro o in digitale con iPad Pro e procreate; per lavori analogici, generalmente su carta o tela, dipingo con acrilici, uniposca e marker vari.

Le illustrazioni erotiche sono una tappa di un percorso che è iniziato con tutt’altri soggetti oppure sono state il punto di partenza?

Sono assolutamente il risultato di un percorso. Ho iniziato con cose molto diverse, tutto bianco e nero, molto più caotico, tipo doodlin. Poi sono subentrati dei dettagli di nudo, con qualche macchia di colore, per poi evolversi in quello che sto facendo e sviluppando ancora oggi. Sul mio Instagram andando in fondo in fondo al profilo si può notare proprio questi passaggi.

Mi ricordo il progetto sulle fantasie erotiche: qual è stato il riscontro? Cosa ti ha sorpreso o sconvolto di più e cosa ti ha divertito di più da riprodurre?

È stato un bel progetto da portare avanti, la risposta è stata un po’ perplessa e titubante all’inizio ma poi, dopo aver illustrato un paio di esempi, è stata ben capita e quindi anche più apprezzata. Spero presto di realizzare la Expo di questo progetto, probabilmente a Torino. 
Sconvolto direi nulla, sicuramente mi sono divertito molto a leggere i vari sogni e le varie fantasie più assurde e articolate, infatti è stato anche difficile selezionarne solo 25 da illustrare.

Hai vissuto tra Italia e Spagna: riguardo l’approccio alla sessualità e l’arte erotica in cosa si differenziano i due paesi e cosa ti hanno dato, nonostante le differenze, per il tuo processo creativo?

La differenza è immensa: l’Italia è ancora molto chiusa e bigotta per esporre ovunque in maniera naturale arte erotica di qualsiasi tipo, compresa quindi anche la mia. La differenza è stata proprio nell’accettazione della gente che guardava e coglieva l’ironia delle mie illustrazioni, senza stare troppo a giudicare la nudità delle protagoniste. Un paese molto più frenetico e diversificato e quindi anche più aperto mentalmente. Spero di tornarci presto.

I corpi rappresentati sono sempre possenti, deformati, intrecciati tra loro e vivacissimi, che poi sono tutte caratteristiche del tuo stile: c’è una scelta precisa in queste rappresentazioni?

Penso che siano forme che fluiscono naturalmente dal mio stile, cioè sono caratteristiche che ho usato e sentito comode fin da  subito, che poi con il ripetersi con naturalezza sono diventate rappresentative per me e il mio stile, diciamo.

Progetti e disegni anche murales: quale dimensione ti è più congeniale per esprimerti al massimo?

Purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di realizzare murate grandissime, come una facciata di un palazzo; ma in media direi che mi trovo bene nel formato quadrato o rettangolare, tipo 2×3 m, che può essere considerato un formato medio-piccolo.

Che ruolo pensi possa avere la tua arte con il dialogo sulla sessualità?

Io spero, con le mie illustrazioni, di trattare temi di cui si parla magari con vergogna, come sesso, sessualità, le varie dinamiche e i vari dubbi,  che mostrati così, con ironia, potrebbero magari strappare un sorriso o incuriosire, e invogliare così le persone al dialogo, allo scambio d’idee e d’informazione sul sesso e simili.

Che reazioni ha avuto il pubblico (nazionale e internazionale) con le tue illustrazioni?

Come dicevo prima, a Barcellona sono state molto più apprezzate che qui proprio perché c’è una mentalità differente.
Per la maggior parte sono percepite nella maniera corretta: erotiche, assurde e divertenti. Anche se chiaramente non possono mancare le critiche di chi pensa che io sia troppo esagerato ed esplicito. Ma il mondo è bello perché è vario.

Quali sono i tuoi progetti per questo nuovo anno?

Nei miei progetti c’è l’intenzione di tornare stabilmente a Barcellona, per concentrarmi su una serie di eventi, collaborazioni  e opportunità che mi sono state date lì ; poi c’è qualche altra cosa in cantiere ma per ora non posso parlarne.
Qui in Italia vorrei sicuramente riuscire a organizzare la mostra del progetto delle fantasie erotiche. Spero di organizzare tutto al più presto.

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