In Bed With Valentina n°15: Mandragora Officinarum

Oggi nel lettone una lettura dei tarocchi atipica e speciale con Ari Rogialle, in arte Mandragora Officinarum.

Chi – e perché – è Mandragora?

Mandragora sono io, o meglio, è il nome del mio progetto su Instagram: questo è nato come spazio in cui diffondere, in una modalità accessibile e piacevole, informazioni riguardanti l’educazione sessuale e relazionale e le tematiche LGBTQ+, oltre ad argomenti di politica e giustizia sociale. Ho ascelto la Mandragora perchè è una pianta particolare, che si porta con sé un retaggio simbolico complesso e affascinante. Nel folklore, la sua radice ha infatti proprietà magiche e misteriose: prima di tutto si credeva che si trovasse a metà tra regno animale e vegetale, e che fosse animata da un principio vitale, soprattutto per via della sua radice antropomorfa. Leggenda narra anche che la pianta rappresentasse l’androgino.

Nonostante la sua tossicità, si pensava inoltre che la Mandragora avesse una funzionalità afrodisiaca e che aiutasse nel concepimento. Secondo altrx, invece, veniva utilizzata dalle streghe come ingrediente fondamentale di pozioni e di unguenti che servivano a far volare le loro scope (e io sono profondamente affezionatx alla figura della strega per via del mio sentire femminista). Ho scelto la Mandragora perchè sentivo vicina a me la simbologia di questa pianta androgina, velenosa, afrodisiaca e magica.

Parleremo insieme del progetto “Queer Arcana”, ma in generale: da quanto disegni e qual è stato il tuo percorso con l’illustrazione?

Per quanto riguarda l’illustrazione, sono autodidatta. Disegno da tutta la vita, ma solo negli ultimi anni ho iniziato a farlo in una modalità più professionale. Gestire @mandragora.officinarum mi ha dato una grande spinta in questo senso: dopo anni in cui non ero più riuscitx a disegnare molto, questo progetto è stato l’occasione per ricominciare, dal momento che dovevo elaborare le grafiche e le illustrazioni per i miei post.

Cos’è “Queer Arcana”?

Queer Arcana è un progetto creativo, artistico e politico che racconta la comunità LGBTQIA+ dall’interno. Le immagini sono state create a partire dall’iconografia dei tarocchi marsigliesi, ma in questo caso, tuttx lx modellx sono persone queer: ho voluto creare dei tarocchi che celebrassero la bellezza e la magia della nostra comunità. La realizzazione di questa collezione ha rappresentato una sfida al binarismo di genere tipicamente presente nei tarocchi classici: attraverso Queer Arcana abbiamo tentato di liberare le carte da questa visione rigida e stereotipata. Mi sono occupatx personalmente della parte fotografica, illustrativa e creativa, mentre Elisa Tornar (@queer3lf), make-up artist, ha ideato e realizzato il trucco che lx modellx indossano nelle foto. Il suo apporto creativo è stato fondamentale nella formazione della personalità estetica di questo progetto.

In un tuo post racconti che hai iniziato a pianificare “Queer Arcana” a Febbraio 2020, ma da dove nasce l’idea?

Era da anni che avevo il desiderio di illustrare un mazzo di tarocchi personalizzato, ma per un motivo o per l’altro non riuscivo mai a capire come strutturarlo. Per questa ragione, ho pensato che realizzarlo a partire da fotografie di persone reali sarebbe stato più semplice. Da lì al decidere di fare un mazzo di tarocchi ispirato alla comunità LGBTQ+, il passo è stato breve: ho subito pensato di legare questa idea al mio attivismo, e così è nato Queer Arcana.

Tu hai ideato e fatto sia le fotografie sia le illustrazioni. Come si è sviluppato il processo creativo del lavoro complessivo?

Possiamo dire che Queer Arcana si sia strutturato in due fasi: la fase fotografica e quella illustrativa. La prima ha avuto luogo durante l’estate 2020, in particolare si è articolata in sette o otto giornate di shooting. Per quanto riguarda le fotografie, prima degli shooting mi sono accordatx con lx modellx per gli abiti che avrebbero dovuto indossare, e con Elisa per identificare il mood corretto per il make-up. Ho inoltre costruito in anticipo alcuni props da utilizzare per le foto. Ma i concept delle fotografie sono stati in parte sviluppati anche direttamente sul set, all’interno dell’atmosfera che si veniva a creare durante lo shooting.
Tra Agosto e Marzo ho invece sviluppato le illustrazioni, che compongono il mazzo di tarocchi vero e proprio, del quale sto seguendo la stampa. Le ho create rielaborando le foto realizzate in precedenza, facendo attenzione a mantenere l’armonia tra le due fasi del progetto: questa è stata, per me, la parte più impegnativa dell’intero progetto.

Essendo un lavoro massiccio tra ideazione ed elaborazione, in che modo ha influito la pandemia? Non solo a livello organizzativo, ma anche mentale.

Ho pubblicato il primo annuncio tramite il quale cercare partecipanti per il progetto a Febbraio 2020, poco prima dell’inizio della pandemia. Pensavo che avrei avuto modo di realizzare gli shooting già a partire da Marzo, ma chiaramente questo non è stato possibile, e abbiamo dovuto bloccare tutto fino a Giugno. Fortunatamente siamo riuscitx a scattare le fotografie durante l’estate, ma la pandemia ha sicuramente inserito un elemento di stress aggiuntivo. Inoltre, dopo aver passato tanto tempo in isolamento, è stato sicuramente intenso (anche positivamente!) trovarsi improvvisamente nella gestione di un progetto che ha coinvolto un grande numero di persone.

I tarocchi sono materia affascinante per riscrivere degli archetipi, in questo caso con una valenza politica molto forte, in quanto viene coinvolta la necessità di rappresentazione queer. Come hai scelto lx modellx e come lx hai associatx all’arcano che hanno rappresentato?

Quando ho organizzato gli shooting per Queer Arcana, non conoscevo in profondità il significato delle carte: ho associato lx modellx alle carte in maniera principalmente intuitiva. Tuttavia, è accaduta una cosa particolare: quando ho analizzato meglio la simbologia delle varie carte per realizzare i testi della pubblicazione online, mi sono resx conto che, in molti casi, le carte si accordano misteriosamente bene con le personalità di chi le interpreta. Mi piace pensare che siano state le carte a scegliere da chi essere impersonate.

Le persone che hai coinvolto, oltre ad aver posato, in che modo hanno contribuito al progetto?

Nella realizzazione delle fotografie, ho scelto di adattarmi, almeno in parte, allo stile dellx modellx: per quanto riguarda la creazione degli outfit, quando è stato possibile, ho cercato di incorporare alcuni dei capi e degli accessori preferiti di chi doveva posare per la foto. In una certa misura, le carte riflettono quindi anche lo stile di chi le impersona. Oltre a ciò, l’incontro e la condivisione di pensieri ed emozioni durante gli shooting ha contribuito a creare il carattere dinamico di Queer Arcana.
La maggioranza delle persone che hanno posato non hanno un background professionale come modellx, allo stesso modo in cui io non sono unx fotografx professionista: penso che questo fattore abbia conferito al progetto un’eccezionale dimensione genuina e vivace.

Parli anche di come questo sia stato un “viaggio”: che cosa hai imparato e come ne sei uscitx, alla fine?

Queer Arcana è stato un progetto senza dubbio molto impegnativo per me: a livello creativo, gestionale, personale… È il progetto artistico più esteso che io abbia mai realizzato. Ma ritengo che questo abbia contribuito a rendermi un artista migliore, da tanti punti di vista. In più, durante il progetto ho avuto la possibilità di conoscere molte meravigliose persone e di condividere con loro esperienze, idee e momenti di leggerezza. E penso che questo abbia rappresentato una grandissima ricchezza.

Qual è il prossimo passo per “Queer Arcana” o per progetti prossimi, se ce ne sono?

Queer Arcana è ora disponibile come un vero e proprio mazzo di tarocchi adatto alle letture. Questo rappresenta un grande traguardo per me, e spero soprattutto che il mazzo verrà effettivamente usato nella pratica della lettura di tarocchi da persone LGBTQ+, che magari possono trovare una maggiore rappresentazione in questo mazzo piuttosto che in uno più tradizionale.
Oltre a ciò, mi sto organizzando per realizzare a breve alcune mostre dove poter osservare le illustrazioni e le fotografie che compongono il progetto (stay tuned!).

Se dovessi fare una lettura di carte del mazzo Queer Arcana, quali sarebbero le tue carte?

Seguendo il principio per cui le carte hanno “scelto” le persone, la carta che mi ha scelto è la Ruota della Fortuna. Ed è stata proprio una casualità, perché il fatto che la interpretassi io è stata una decisione “dell’ultimo minuto”. Da allora ho pensato che questa carta potesse avere qualcosa di importante da comunicarmi, e infatti i suoi insegnamenti si adattavano perfettamente al momento che stavo vivendo personalmente. Per quanto riguarda le altre carte, non ne ho di preferite, dal momento che il processo di elaborazione è stato speciale e unico per ognuna di loro. Ad alcune carte mi sento però particolarmente legatx a livello intuitivo: tra queste vi sono la carta della Papessa e del Sole.

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