In Bed With Valentina n°8: Pansy Ass Ceramics

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Non è un pesce d’aprile: l’arte della ceramica ritorna come non l’avete mai vista. Scommettiamo? Leggiamo insieme “Pansy Ass Ceramics” di Kris Aaron e Andrew Walker, Toronto.

Come vi siete conosciuti?

Ci siamo conosciuti a Montreal, Andy viveva lì, Kris invece a Toronto. Un amico in comune ci ha fatto incontrare, una sera che Kris era in città per vacanza.

Quando è iniziato questo progetto?

Pansy Ass Ceramics è iniziato nel 2015. Andy si è trasferito a Toronto e così abbiamo cominciato questo progetto da fare insieme.

Prima della porcellana, avete tentato con altri materiali?

Sì, Kris ha studiato all’Accademia di Belle Arti e dipingeva, disegnava e illustrava, principalmente. L’illustrazione è infatti una componente importante nel nostro lavoro e stiamo elaborando modi per introdurre questo elemento sempre di più all’interno di Pansy Ass.

C’è una scelta specifica nella palette dei colori che utilizzate?

Abbiamo sempre disegnato con i toni pastello, questa palette ammorbidisce di molto i soggetti ritratti, ci diverte. Qualche volta creiamo anche con dei colori saturati, ma i pastello sono sicuramente il punto cardine.

Come funziona promuovere un’arte tanto “analogica”, fatta a mano, in quest’era digitale?

I nostri lavori e la ceramica hanno un forte legame con la vita domestica e l’arte decorativa. Ragionare su uno spazio abitativo queer contemporaneo e moderno ci diverte molto e l’arte artigianale piace ancora molto.

Abbiamo pensato a utilizzare le stampanti 3D, sarebbe molto più facile di come facciamo attualmente, ma ci distaccherebbe dall’intimità che abbiamo con ogni singolo pezzo e da coloro che questi pezzi li comprano.

Nello statement del vostro sito dichiarate che esplorate le identità gay attraverso la porcellana, che è il medium perfetto per la sua fragilità ed eleganza. Quello che io adoro, letteralmente, è questo contrasto tra i temi kinky e la raffinatezza della ceramica, perché mi sembra che così ci sia una narrazione completa della sessualità, che può essere entrambe le cose. Come scegliete i soggetti e i contesti da ritrarre?

Grazie! Senza dubbio partiamo da soggetti che ci eccitano e ci piace combinarli con un po’ di storia dell’arte, lavorando con l’estetica di Camp così come alcune tradizioni europee dell’arte della porcellana, come l’estro del Rococo.

Porcellana e ceramica sono, per tradizione, decorative per la casa. L’intuizione di fare della ceramica erotica libera la sessualità dai tabù e la mette in luce nel quotidiano, il che è meraviglioso. Come reagiscono le persone, di solito?

È decisamente un mix di reazioni. Direi che che i più giovani, i cosmopoliti, apprezzano davvero il nostro lavoro, ma ce ne sono alcuni che hanno ancora una visione molto conservativa del sesso al punto da esserne offesi. Anche una certa fobia riguardante il corpo maschile che circola… nelle nostre esibizioni siamo stati avvicinati da molte donne cis etero che ci hanno confessato quant’è soddisfacente vedere i corpi maschili oggettificati e oggetto del desiderio.

Questa che vi pongo è una domanda che faccio spesso perché riguarda un po’ tutti gli artisti e tutte le artiste che fanno arte erotica: community guidelines. Siete mai stati nei guai sui social media? Come prosegue il vostro lavoro in questi casi?

Sì, ci è successo, siamo stati molto fortunati su instagram perché c’è una clausola che esclude la scultura, anche se esplicita. Penso anche che a farcela passare sia il fatto che le nostre sculture non sono realistiche a sufficienza. Abbiamo comunque deciso, pochi anni fa, di mantenere il profilo privato. Quando un post è rimosso non è tanto Instagram che sta forzando la cosa, ma i suoi utenti che stanno targetizzando alcuni gruppi, segnalandoli. Infatti avevamo saputo di non utilizzare alcuni hashtag per evitare dei trend connessi con contenuti gay perché ci sono persone che seguono questi hashtag per rimuoverli.

Ho visto che collaborate con il Museum of Sex di New York! Raccontateci, com’è stata questa esperienza?

È fantastico! Ci hanno sempre supportato tantissimo ed è un modo bellissimo di avere il proprio lavoro a contatto con un vasto pubblico che difficilmente potrebbe raggiungerci online.

State lavorando su qualcosa che potete anticiparci?

Stavamo lavorando a due grandi esposizioni personali, una a Los Angeles e una a Toronto. Ma dato che c’è la pandemia abbiamo sospeso tutto. Fortunatamente il nostro studio è isolato abbastanza e possiamo approfittarne per continuare a sperimentare e fare cose nuove alle quali pensavamo, ma per le quali non avevamo tempo.

Il sito di Pansy Ass Ceramics qui

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