O le voci stonate del desiderio: quando affrontiamo il Mostro e scopriamo che, in fondo, non è poi così mostruoso.
Non potevo immaginare che un’iniziativa come “Scrivi L’Erotico” potesse toccare l’esigenza di parlare di fantasie sessuali e della loro legittimità con i loro soggetti e le loro dinamiche. Ma tant’è, quando vi dico che l’arte aiuta a filtrare e leggere la realtà, ora sapete che non dico stronzate.
Do the bad things: esiste l’etica nella fantasia sessuale?
Sviluppare fantasie sessuali ed erotiche significa donare uno spazio intimo al proprio desiderio e lasciare che si espanda, si sfoghi e raggiunga il suo apice. Tutti i desideri, anche quelli sessuali, sono così profondamente radicati nell’inconscio, da essere inaccessibili a una sola lettura superficiale. Spesso, gli elementi di quel desiderio, che tessono poi la fantasia, non sono mai elementi in sé, ma il simbolo di qualcos’altro. Cioè, per esempio, se sogni di fare sesso con una coppetta gelato, probabilmente non si tratta della coppetta gelato, ma del simbolo che rappresenta, del significato recondito.
Come si applica tutto ciò a quelle fantasie che hanno a che fare con dinamiche scorrette, se non addirittura illegali? Semplice: accettandole per come sono. La nostra psiche reagisce agli impulsi della realtà ed elabora in continuazione; tramuta un significato in un altro, stravolgendolo. A livello conscio non cambia nulla: essere consapevoli che una cosa è sbagliata basterà per evitare di farla, a sé o allx altrx. La verità è che anche le persone più maniache del controllo non possono averne sull’inconscio, nessunx può.
Ciò da cui si è attratti non rende, automaticamente, pervertitx. Prima ce lo mettiamo in testa, prima facciamo pace con noi stessx.

Parafilie e fantasie
Dai vari sondaggi e box che sono stati fatti su instagram, sono emerse le cosiddette “parafilie”. In sintesi, parafilia è tutto ciò di atipico dal sesso penetrativo; cioè tutto ciò che la società ci insegna essere “anormale” rispetto a i criteri che questa detta. Dagli innumerevoli feticismi al BDSM, fino alle molteplici, diramate e stratificate attrazioni per soggetti non normativi. Il feticismo per i piedi? Parafilia; dominazione/sottomissione? Parafilia; zoofilia, necrofilia, pedofilia? Caramelle; scherzo: parafilie anche loro.
Riguardo quest’ultime tre, apriti cielo: ovviamente, rivelare la differenza tra parafilia e disturbo parafilico (che può degenerare nel reato) è troppo per chi ha paura di scoprire che non esiste il Mostro. Il punto della questione è che le parafilie come quelle citate, hanno una narrazione mediatica troppo manipolata e, semplicemente, sbagliata. Tuttx sappiamo di cronache riguardanti preti pedofili eccetra eccetra, ma nessunx però ci ha mai spiegato che esiste una differenza tra la pedofilia e l’abuso su minore, cioè quindi tra ciò che è una pulsione sessuale e ciò che deriva a seguito di un disturbo per il quale non si concepisce più il limite, sfociando nel reato. Sostanzialmente, unx parafilicx non è unx criminale.
Mi limito a citare, per azzerare ulteriori polemiche inutili, una follower che mi ha scritto “da abusata mi riesce difficile accettare la cosa, ma so che è vera”. Il resto è moralina.
Che poi, a volerla dire tutta: facile gridare all’oltraggio, all’indecenza. Però poi le violenze domestiche, i femminicidi e in generale la violenza di genere, fisica e psicologica, non sono mai attuate da persone con disturbi parafilici, è sufficiente essere cresciutx a pane e patriarcato.
Le fantasie sessuali possono quindi prendere la loro linfa vitale dalle parafilie e attingere ad esse per il richiamo del desiderio. Quindi fantasie nelle quali feticismi, BDSM e giochi di ruolo dirigono uno scenario. Ma sono solo queste?

Pane, porno e fantasia
Come ultimo sondaggio vi ho chiesto se il porno (mi riferivo a quello mainstream) influenzasse le vostre fantasie. In un primo momento, la maggioranza, tra quellx che il porno lo guardano, ha detto di no. Quando poi, però, ho chiesto quali categorie del porno guardaste, molte delle categorie coincidevano con delle fantasie sessuali, vuoi per la definizione, vuoi per degli elementi all’interno della categoria.
Mi si potrebbe replicare “sì ma quello che vedo nel porno non è come nella mia fantasia” e avreste ragione. Ma il punto che mi interessa sottolineare è che esiste sempre un filo rosso che collega tutto; la scelta stessa di una categoria è guidata dalla fantasia sessuale. Ma soprattutto, questo filo rosso evince la cosa più ovvia, ma talvolta data per scontata: la fantasia sessuale serve per dare piacere a se stessx, principalmente a se stessx. Mentre il porno offre già un prodotto preconfezionato, forse la fantasia sessuale richiede più immaginazione, più creatività; è un puzzle che serve costruire dal nulla, ma la sua funzione è sempre l’autoerotismo, anche solo mentale. Come si allena, allora, la fantasia?

Lo spazio creativo del desiderio
Le fantasie sessuali sono imprevedibili. In quanto fantasie, per definizione parliamo di scenari impensabili, probabilmente surreali; oppure estremamente semplici, terrestri, ma nelle quali le azioni svolte sono considerate erotiche ed eccitanti. Le vie del sogno erotico sono infinite per davvero, non esiste una fantasia migliore o peggiore, giusta o sbagliata; esiste la fantasia che accende un campanello dentro di te, apre la libido e ti lascia godere.
In questo scrittura e arte erotica, generi creativi e letterari bistrattati immotivatamente, sono grandi alleate: tramite le parole e il segno è possibile esorcizzare ciò che fa paura, affrontare e conoscere quello che si desidera e vivere senza repressione, fisica e mentale.
Scrivere o disegnare sono le azioni che concretizzano lo spazio intimo che ognunx di noi ha diritto di avere e lo valorizza. Non sottovalutate mai delle letture di romanzi erotici o delle opere sconce, la magia è sempre dietro l’angolo e chi lo sa, magari, potreste anche coinvolgere altrx?

La condivisione
Una delle prime cose che mi premeva chiedervi era inerente al dialogo, cioè alla condivisione o meno delle vostre fantasie.
Fortunatamente, la maggioranza si è ritrovata a condividere e parlarne senza problemi né conseguenze. Purtroppo, non per tuttx è stato così, provando vergogna e timore.
Allora ho chiesto a chi si fosse trovatx invece dall’altra parte, cioè a ricevere e gestire una confidenza, come abbia reagito: quasi tuttx hanno sempre cercato di essere meno giudicanti possibile, ma con una forte esigenza a capirci chiaro e prendersi tempo per metabolizzare; altrx hanno reagito bene, eccitandosi e ritrovandosi in linea colx confidente; altrx ancora a disagio.
A tuttx mi viene da dire solo una cosa: viviamo in una società sessuofobica. A chi ha fantasie anche parafiliche viene insegnato che è deviatx, anormale, addirittura pazzx; a chi ha fantasie non parafiliche, per quanto accettate, se sono troppo bizzarre e o troppo piccanti, viene dato delx stranx.
La sospensione del giudizio è un muscolo che va allenato. Aprirsi alla moltitudine è veramente difficile, soprattutto se si cresce illudendosi che non esiste, che se c’è è solo una devianza dalla normalità.
Fa ridere, se ci penso, ma per approcciarsi a una delle cose più animalesche, irruente e spesso brutali come il sesso è, serve una carica sovrannaturale di gentilezza. È straordinario, la contraddizione umana per eccellenza.
A chi si è espostx: abbiate sempre fiducia, oltre che in voi stessx, delx altrx: forse per l’ignoranza, forse per la paura, ma non necessariamente per la cattiveria vi siete ritrovatx in difficoltà, a seguito dell’apertura, nel gestire il dialogo. Non dovete mai giustificare nessunx, tantomeno voi. E soprattutto, se sapete di potervi meritare di meglio, non esitate. Ma non dimenticate che è difficile per tuttx, sempre.
A chi ha reagito con chiusura: è inevitabile, non è colpa vostra. Lo diventa se vi incamponite, invece di comprendere che barricarsi dietro stereotipi e pregiudizi è perfettamente inutile. Ognunx ha i propri limiti, non serve improvvisare che non ce ne siano; è proprio quando si accetta l’immensità e che la normalità non esiste che, paradossalmente, si resta più a bocca aperta. Comprendere non ci rende preparatx. Però è un ottimo punto di partenza.
Il segreto sporco del sesso è che è innocuo: ha diritto al proprio spazio nel mondo, nella maniera che più lo autodetermina.
Il Mostro non c’è,
siamo il Mostro.
Grazie a tuttx i partecipanti ai sondaggi e ai box. Un ringraziamento speciale alla Dottoressa Giulia Ranzani, sessuologa e ostetrica, per aver dato specifiche ed approfondimenti riguardo le parafilie e a Ketty R., scrittrice e proprietaria del blog @clitoridea per aver dialogato con me riguardo le fantasie sessuali e scrittura erotica.
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