La Camera Di Valentina nasce come rubrica di arte erotica in un sito di informazione. È lì che tutto ha inizio. Purtroppo, a seguito di una cessazione di collaborazione, la rubrica viene cancellata in toto. Ma oggi Valentina si prende di nuovo il suo posto nell’etere e si ridà a voi in tutta la sua presenza.
L’Arte Erotica: ieri, oggi, domani.
Per i curiosi e amatori dell’arte, sappiate che l’intento non è quello di impartire lezioni di storia. Sia perché saremo forse tutti capaci di parlare di tutto, ma riconoscere i propri limiti conoscitivi induce a non pretendere di poter insegnare qualcosa, sia perché non è la semplice lezioncina che si vuole propinare in questa bella cameretta, piuttosto uno spunto per poter riflettere, indagare e godere insieme delle meraviglie che ancora l’uomo è capace di creare, fossero anche le più sozze.
L’arte erotica affonda le radici nella storia dell’umanità, ancora prima che inventassimo parole sufficienti per definire “arte” e riconoscere l'”erotismo”. Il sesso era già lì, con la sua celebrazione, invocazione, dedizione, prima che ce ne accorgessimo.

Dall’Antica Mesopotamia e le sue statuette per la fertilità; al lupanari illustrati dell’Antica Roma, passando dal via con il Kāma Sūtra del I e IV secolo e ancora dal Quattrocento al Novecento, dalle allegre corti reali le quali, con pochi tocchi di acquerello si dava sfogo alle proprie fantasie di corte fino a Picasso, tutto, ogni cosa brulicava di arte erotica che si faceva ma non si palesava.
Ed era eros, amore, incanto, fascino e voglia di esplorare, di dire quello che non andava detto, di fare ciò che era proibito fare. Per una pulsione sessuale che non veniva soddisfatta c’era della nuova arte che la esplicitava, soddisfacendo se non il fisico, quantomeno la fantasia.
Era un modo di fare l’amore e sognare l’amore e tutta la passione che siamo sempre capaci di secernere come il più naturale dei bisogni.
E oggi?
Perché Valentina oggi vuole invitarci in camera sua? C’è forse ancora qualcosa di cui parlare?
Erotismo e Pornografia: l’arte ai giorni nostri
Dalla Mesopotamia a oggi, ne abbiamo fatta di strada. Soprattutto, il nostro senso del pudore ne ha fatta. Paradossalmente, la libertà e la naturalezza – sfrontata, se si vuole – con cui ci permettevamo di desiderare e di esplicitare il desiderio con i secoli si è affievolita, mascherata da altre cose.
Ora siamo in quella società dove la libertà si inneggia ma c’è un vincolo, pesante come un macigno, per qualsiasi cosa. Un bigottismo tale da imporci di giudicare ancora prima di comprendere, creando così un paradosso tra la libertà con cui possiamo fruire di certi prodotti e il pudore che ci frena nel visionarli.
Siamo il mondo che ha creato il porno gratuito ma, arrivati a questo punto, abbiamo paura a guardare quello che il nostro corpo ci chiede. Possiamo, ma adesso non vogliamo. E l’arte, allora, che ruolo ha?
È possibile, oggi, anche solo concepire l’esistenza dell’arte erotica? Esiste? O è solo culi, tette, sesso orale e audio-video con cuffiette al cellulare?
Nell’era del porno, si può ancora parlare di arte?
L’erotismo va di pari passo con la pornografia. Nel tentativo di onestà umana di non intellettualizzare troppo il sesso – non è necessario -, c’è da dire che ciò che è erotico non sempre è pornografico, mentre è certo che ciò che è pornografico è sempre erotico.
Non bisogna parlare di sesso come di qualcosa da studiare con la lente di ingrandimento: siamo animali, oltre che anime. Ma la differenza sostanziale tra Eros e Pòrne è che, per quanto entrambi raggiungano la nostra psiche per restare lì per sempre, uno può essere davvero concettuale, spirituale, mentale oltre che fisico, mentre l’altro non ambisce a finire sui libri di storia, ma giusto nella tua cronologia. E non è una brutta cosa.
L’arte erotica, oggi, in quest’epoca di fluidità e fretta, esiste. Si è adeguata, come tutta l’arte. Si è adattata ai mezzi, alla fruibilità, all’attenzione, al mercato, alla nicchia, ai pochi, ai molti. Si è trasformata, ma è ancora lì. Parla di amore, di sesso, di passione; di coppie e di solitudini; di solo intrattenimento e di esplorazione di sé; sfida i tabù e accondiscende al pudore.
L’arte erotica esiste e persiste oggi, perché tutti, dall’Antica Roma a Instagram, amiamo arricchire la mente con immagini, suoni, odori persino e contatti che possano toccare anche il corpo. Che eccitino, che diano sollievo e piacere. Questa è una cosa che non è cambiata nei millenni ed è una delle tante carte che ci identifica come esseri umani.
Finché ci sarà questo bisogno, l’arte sarà lì. Anche quella piccante, sentimentale e romantica.

L’arte erotica, come tutta l’arte, oggi è tutto e niente. Offre le alternative e ognuna di esse è quella giusta. Sta a te decidere come mutarla.