Little Waiting – una storia nuova

la camera di valentina little waiting copertina

tempo di lettura: 4′ 15”

“Little waiting” di Ariel Vittori è una storia erotica che ha tante cose inedite da offrire, vediamole insieme.

“Little waiting”, graphic novel scritta e illustrata da Ariel Vittori, pubblicata per Asterisco Edizioni nel 2022; è un breve fumetto life slices (“scorci di vita”) di una coppia che pratica BDSM. Questa è una sinossi peggio dello standard di Netflix, ma seguimi, ché ne vale la pena.

Quando la storia è erotica ma lo è anche il medium

Quando ho proposto “Little Waiting” per “a Fuitina” (il gruppo di lettura palermitano dedicato alla lettura erotica e transfemminista che si tiene alla Libreria Europa), ero incuriosita e fiduciosa: dal catalogo la storia sembrava interessante e aveva qualcosa di molto fresco: l’intuito non ci ha ingannate/u/. 

Leggerete su Asteriscolibro per adulti”, perché le due persone protagoniste di “Little waiting” condividono, tra le pagine della graphic novel, scorci della loro vita intima ed erotica

Il tratto morbido delle tavole di Ariel Vittori si accompagna splendidamente a questa storia, tracciando corpi e sentimenti di Aki e Talitha con la stessa grazia e lo stesso spessore della loro intesa.

Il fumetto è un ottimo medium per il racconto erotico e “Little waiting” ne è la dimostrazione perfetta: le immagini esplicite sono scandite con le inquadrature e i tagli visivi che rendono la lettura sì scorrevole, ma soprattutto coinvolgente ed eccitante

Una storia d’amore e di esplorazione

In una modalità relazionale basata sull’esplorazione della polarizzazione dei ruoli, che va in profondità nei desideri che consideriamo intimi e difficilmente confessabili, “Little waiting” è stato ed è una boccata di aria fresca.

dalla prefazione scritta da Red Lily

Di Aki, fotografo e Talitha, programmatrice informatica, sappiamo poco durante la lettura di “Little waiting”; anzi, date le origini del racconto (uscite a episodi per Filthy Figments, sito americano di fumetti erotici), queste scorci di vita slegati tra di loro possono risultare anche disorientanti – sebbene le indicazioni temporali vengono ben restituite – perché il ritmo di lettura cambia da capitolo a capitolo.

Quella che si alterna tra le pagine della graphic novel è una danza tra presente e passato, dal giorno in cui si sono conosciuti, ai primi momenti di convivenza insieme e, cosa più importante, i primi episodi di esplorazione sessuale insieme.

“Little waiting” è una storia d’amore e BDSM, in cui la coppia sperimenta i rapporti di dominazione e sottomissione. È un’esplorazione esplicita, fatta di cura, rispetto e quello stupore che invade la persona che scopre un gusto sessuale che prima non pensava di avere, né tantomeno di poter condividere. 

Gli elementi inediti

Mentre chiacchieravamo alla “Fuitina” ci chiedevamo se, in certi passaggi, non fosse troppo “didascalico”: il modo in cui i dialoghi esplicitino ciò che sta per avvenire quasi rende la lettura apparentemente “didattica”. Ma questi scambi mi hanno fatto riflettere: è una lettura didascalica o è semplicemente una novità?

Abbiamo letto tutte/u/i qualche racconto o romanzo erotico; ci sono tropi narrativi ultra-utilizzati (legittimamente poiché legati a fantasie consuete), così come ci sono problematiche legate a essi perché, a volte, portatori di stereotipi e dinamiche disfunzionali tra le interazioni dei personaggi.

In tutte le storie precedenti, che si tratti o meno di sesso kinky [bizzarro, inerente tutte quelle pratiche erotiche che vanno oltre il sesso penetrativo], non si parla né tanto meno viene fuori la contrattazione e il consenso; non serve avere una frusta, manette, corde o collari per comunicare con una/u/o propria/u/o partner (o più di una/u/o) cosa piace, cosa no, se va di fare una determinata cosa o meno: serve fare il sesso per quel che è, con chi ci va.


Il consenso in “Little waiting” non è artificioso, non risulta forzato “perché di ‘sti tempi…”, è la conseguenza naturale di un dialogo sempre aperto tra due persone che si trovano nel condividere desideri e pratiche sessuali. Siamo semplicemente disabituate/u/i a fruire di contenuti erotici che siano così centrati.

Nel BDSM nulla viene dato per scontato, è necessario che tutte le parti coinvolte siano sempre certe della (e nella) loro partecipazione. Infatti, quando si dice che dal BDSM si può imparare a comunicare, semplicemente a comunicare, non è un’esagerazione, è la verità: qualunque sia il sesso che ti piace fare, imparare a non dare per scontate le cose ma anzi chiedere, fermarsi, rivalutare, rimodulare e ricominciare dovrebbe essere la prassi.


Talitha è una donna trans e, come viene detto nella prefazione, questa non è una storia della sua identità di genere. Il che è già innovativo così, dal momento la pretesa, spesse volte, del pubblico eterosessuale e cisgenere è che una persona trans* faccia la persona trans* di mestiere, quando, di fatto, l’essere trans* non è che uno dei tasselli della loro moltitudine.

Ma la cosa ancora più sorprendente di Talitha è che non è appiattita né nella feticizzazione né nel pietismo; è una donna che esplora la sessualità con il suo partner, e questo è quanto. Il fatto che esista una storia – che sia dolcemente, completamente erotica – che esca dai paradigmi narrativi che, come sopra, tipicamente esaudiscono le aspettative di un pubblico normativo, è tanto semplice quanto straordinario; magari quando arriveremo a rappresentazioni equilibrate come questa, “Little waiting” sarà più che superato. Fino ad allora:

Una storia nuova, o quantomeno un modo nuovo di raccontarla.

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