Non possiamo escludere il porno dalle nostre vite. Possiamo, però, interrogarci a riguardo, forse persino trovare risposte.
L’anno scorso, a Maggio, sono andata al primo festival porno della Sicilia, il “Vieni? Catania Porn Festival”. Ora so che sarebbe più corretto definirlo festival del post-porno e quello che c’ho trovato è stato, infatti, oltre (o dovrei dire post) immaginazione. Ecco, leggere il breve saggio di Valentine aka Fluida Wolf ha rievocato l’immenso senso di stupore che ho provato in quei pochi giorni. Il post-porno, leggerete al suo interno, tratta qualcosa di indescrivibile.
Un viaggio attraverso se stessx
Parto dalla fine, senza spoiler, giuro. Il post-porno è anzitutto un’esperienza nuova verso l’approccio sessuale e quindi non si circoscrive ad una sola etichetta, ci insegna Valentine aka Fluida Wolf in questo libricino edito da Eris Edizioni (piccolo nella stazza, enorme nel contenuto). È per questo che la nostra trashy-drag-bitch preferita ci suggerisce di iniziare dal dentro di sé, per capire quali sono i limiti, le domande e i riflessi dei nostri desideri e impulsi, e quanto posto abbiano nel mondo che muoviamo.
“Postporno, corpi liberi di sperimentare per sovvertire gli immaginari sessuali”, già nel titolo ci suggerisce che qualcosa non va nel porno che siamo abituatx a fagocitare (e dal quale ci facciamo fagocitare). Mancano narrazioni e umanità diverse che la patina capitalistica dell’industria ha decretato essere poco meritevoli di attenzione, indegne di provare piacere. Perché?
Una veloce timeline
Questo libro percorre la storia del porno e dei suoi effetti politici e sociali. Emergono le brutture e le contraddizioni del porno mainstream e ci parla di come siano nate delle contro-risposte: dai femminismi che l’hanno smontato, demolito e ricostruito, ideando il porno etico e trans-femminista, all’”altro porno”, un luogo nebuloso, talmente contro il sistema da non rientrarne e ricrearne nessuno. E lì troviamo il magico calderone sempre in ebollizione del Postporno, dove c’è posto per tuttx, con i propri giardini fioriti e le proprie paludi.
“Politica, arte, cultura, alcol, droghe, pianti, feste, tecnologie, BDSM, conversazioni in tre lingue, risvegli sessuali, messa in gioco, autogestione”
Scelgo questa citazione, estrapolata dal libro, per due motivi: sembra esserci tutto e niente, ma il primo punto che Valentine aka Fluida Wolf vuole mostrarci, come detto prima, è l’impossibilità di inscatolare il post-porno in un unico scompartimento; questo non significa che sia inconsistente, ma ci mette di fronte al fatto che è trasversale, spalmato su più piani della vita. Quindi mi sembra un periodo esuberante quanto serve per renderne l’idea; poi perché sapere che tutte quelle parole e quei concetti possono essere inerenti a qualcosa di pornografico, svelandone i profondi legami, mi eccita da morire.
Questo saggio, scritto abilmente e senza dare nulla per scontato, dimostra che il porno appartiene a più sfere della nostra vita e non può essere ignorato.
Parlare di postporno è un’azione politica e sociale ancora prima che erotica, finalizzata al sesso o alla masturbazione. È un dialogo sui corpi e sugli standard estetici che subiscono, degenerando nella discriminazione di alcune fisionomie rispetto ad altre; un dialogo sull’eteronormatività che esclude tutto il resto dello spettro sessuale, nonché sulla narrazione onesta della non-monogamie etiche.
Il porno non è mai il problema, lo è ciò che si dice per nasconderlo o per giustificarlo. Il postporno, inoltre, è una risposta alternativa, rischiosa e valida.
Un ottimo inizio
Appena mi è arrivato il libro, dopo averlo sfogliato velocemente, ho scritto a Valentine che una cosa che mi ha subito colpita è l’appendice alla fine, dove lei elenca ulteriori spunti e materiali da leggere e visionare per comprendere meglio il concetto di post-porno. Le ho scritto che questa cosa, inspiegabilmente, mi commuoveva: la devozione con cui questo libro è stato scritto è palese. Valentine aka Fluida Wolf è perfettamente consapevole dell’importanza del tema per tutto ciò che esso include e, con questo suo contributo, ha voluto fare in modo che tuttx potessero accedervi, senza riserve. Questo dice molto di lei come scrittrice e come attivista e io l’ammiro molto.
“Postporno – corpi liberi di sperimentare per sovvertire gli immaginari sessuali” è un libro che dovete leggere per intraprendere questo viaggio controcorrente e coraggioso. Vi richiederà di esplorarvi dentro e poi guardarvi intorno. Ci sono tutti gli strumenti per comprendere, i nomi da approfondire, la storia da studiare.
E non è che l’inizio.
Diventare Cagna – manuale di lotta – La Camera Di Valentina
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